Pedro, Pedro, Pe', Lettera 6

oggi voglio condividere due considerazioni sulla notizia politica di questi giorni: la Spagna non ha una maggioranza precisa (ed è una buona notizia) e le elezioni anticipate si sono concluse con una sostanziale parità tra il blocco di sinistra e quello di destra. Come ha fatto Sanchez a recuperare un’elezione che sembrava persa?

Il risultato

I socialisti di Pedro Sánchez hanno rimontato lo svantaggio grazie a un’ottima campagna elettorale e a una serie di scommesse vinte. Infatti, a inizio campagna elettorale erano al 25% nei sondaggi, mentre il risultato alle urne è stato del 31%. Esito sostanzialmente pari con il partito popolare che è arrivato al 33%, la stessa percentuale che aveva nei sondaggi a inizio campagna elettorale.

In Spagna si sarebbe dovuto votare a dicembre, ma dopo una grave sconfitta alle elezioni regionali a maggio di quest'anno, in cui i socialisti avevano vinto in solo 3 delle 12 regioni in cui si era votato, le elezioni sono state anticipate dal presidente socialista Sánchez. Nei sondaggi dell'epoca il partito socialista (PSOE) sembrava troppo indietro per evitare una vittoria del partito popolare (PP), i partiti a sinistra del PSOE non erano coalizzati e il tesoretto di voti di Unidas Podemos (formazione di sinistra il cui appoggio al governo Sanchez nel 2019 è stato fondamentale) sembrava davvero difficile da difendere. Insomma, per i socialisti le elezioni anticipate sembravano una scommessa e anche piuttosto rischiosa.

Ma alla fine, Sánchez ha avuto ragione e con il risultato di queste elezioni ha indebolito sia la leadership del partito popolare di Alberto Nuñez Feijóo sia il partito di estrema destra Vox passando così dai 52 deputati della scorsa legislatura ai 33 di questa. In Italia abbiamo sentito molto parlare di Vox in quanto grande alleato della presidente Meloni su temi circa l’immigrazione e posizioni dubbie sull’efficacia dei vaccini. Alleato talmente forte che la presidente si è spesa in prima persona durante la campagna elettorale di Vox intervenendo nuovamente in comizi del partito.

Ma è stata solo una questione di campagna elettorale?

Con le elezioni anticipate Sánchez ha vinto le sue scommesse, costringendo i partiti più a sinistra a coalizzarsi nella lista Sumar. Lista guidata dalla ministra del lavoro Yolanda Diaz, promotrice della nuova legge sul mercato del lavoro e una dei politici più amati in Spagna. Il partito Sumar, il cui logo sulla carta elettorale è un disegno del volto della ministra Diaz, è infatti riuscito a raggiungere la percentuale di voti presa dal partito di estrema destra Vox (rispettivamente 12,3% e 12,4%) e a difendere buona parte dei voti che Unidas Podemos aveva preso nella scorsa legislatura: un risultato difficilmente replicabile se le sinistre non si fossero unite.

Inoltre, avendo anticipato le elezioni, Sánchez e i socialisti hanno subito una campagna elettorale di opposizione meno organizzata e meno logorante. Questi due fattori sono stati fondamentali nel risultato elettorale dei socialisti e del suo leader, ma non tutto si può spiegare con tatticismi politici.

Il governo Sánchez è stato uno dei più attivi e all'avanguardia in Europa in termini di diritti civili ed economici. Al contrario, quello che si sta facendo in queste ore ovvero ridurre il tutto a un’ottima operazione politica, vuol dire vedere il dito ma non la luna che viene indicata.

La politica per le persone

Riflettiamo su alcune delle politiche messe in atto dal governo Sanchez:

  1. Approvazione di una riforma del mercato del lavoro per limitare l'uso dei contratti a tempo determinato e favorire quelli a tempo indeterminato, con l'obiettivo di ridurre la disoccupazione.
  2. Introduzione dell'Ingreso Mínimo Vital: un reddito minimo garantito per legge, simile al reddito di cittadinanza italiano, per sostenere le fasce più deboli della popolazione.
  3. Innalzamento del salario minimo per migliorare la tutela dei lavoratori a basso reddito.
  4. Approvazione di una legge per la maggior tutela dei rider delle piattaforme di consegna a domicilio, garantendo loro diritti e protezioni.

Misure contro l'inflazione:

  1. Introduzione di nuove imposte straordinarie a scapito delle società energetiche e delle banche con il fine di sostenere i cittadini più colpiti dall'inflazione.
  2. Incentivazione dell'uso del trasporto pubblico, rendendo gratuiti gli abbonamenti ferroviari per corti e medi tragitti fino a dicembre.

Legge di Bilancio:

  1. Lavoro in corso per approvare la terza legge di bilancio consecutiva: un traguardo politico significativo dato il contesto di frammentazione politica precedente.

In ambito di diritti civili:

  1. Approvazione della "Ley Trans": la legge che permette a tutte le persone a partire dai 16 anni di autodeterminare liberamente la propria identità di genere senza la necessità di un certificato medico o psicologico.
  2. Riforma della legge sull'aborto: abbassando ai 16 anni il diritto di abortire senza il consenso dei genitori, ampliando l'opportunità precedentemente prevista solo dai 18 anni.
  3. Introduzione di un congedo per dolori mestruali che permette, a discrezione del medico, di usufruire di un congedo dal lavoro della durata dai 3 ai 5 giorni.

La sinistra spagnola ha tenuto testa e ora potrebbe o formare un governo di minoranza o tornare a elezioni quest'inverno con il vento a favore. Questo è un segnale positivo dato che in Europa sembra esserci un vento estremista, ma dobbiamo guardare oltre la superficie: la vera luna sono le politiche chiare e pro-redistribuzione adottate dal governo Sánchez mantenendo le promesse e dimostrando coraggio. La comunicazione e il tatticismo sono importanti, ma alla fine contano i fatti e quanto si è stati vicini ai cittadini, cosa che la politica italiana sembra avere un po' dimenticato.

Cosa ci dicono i sondaggi sul voto in Spagna

I sondaggi sono stati centrali nel raccontare la remuntada effettuata dal centrosinistra in Spagna negli ultimi mesi, dalla debacle alle regionali, quando il PP e Vox avevano percentuali per governare da soli, fino alla settimana scorsa in cui il gran risultato del PSOE e il non male risultato di Sumar hanno sfumato quella possibilità. Ma è interessante vedere anche i sondaggi effettuati dopo il voto e i risultati di voto stessi, elementi che raccontano come determinati dati sociodemografici si abbinano a pattern elettorali.

Innanzitutto, dai risultati elettorali si può notare che il PSOE va molto forte nei distretti e comuni più poveri e ottiene i risultati peggiori nei distretti e comuni con reddito medio più alto, le zone che in Italia chiameremmo ZTL, in linea con le politiche redistributive del governo Sànchez.

I socialisti sono stati primo partito tra i redditi più bassi e i loro voti sono diminuiti all'aumentare del reddito degli elettori, succede quando si applicano politiche redistributive. Fonte: elDiario.es

Inoltre, è innegabile che la Spagna mostri evidenti divisioni sociali ed economiche fra gli agglomerati urbani e le regioni più rurali e interne. Tuttavia, il voto non rispecchia granché queste divisioni, a differenza di quanto avviene in posti come gli Stati Uniti (e in una certa misura anche in Italia). La grandezza di un abitato non influisce più di tanto sui trend elettorali, tranne che per Sumar sostanzialmente più popolare nei grandi centri.

Fonte: elDiario.es

Infine, nuovi sondaggi condotti dopo il voto sembrano completare l'impresa di Sanchez. Se si riandasse a votare presto, il PSOE sarebbe primo partito e Sumar supererebbe Vox.

I primi sondaggi dopo le elezioni mostrano il sorpasso del PSOE e di Sumar, in Spagna il vento è cambiato. Fonte: electomania.es

Festeggiamo il buon risultato, vi porto a Ibiza e Formentera

Onoriamo la grande resistenza del nostro prode Sanchez portandovi in due dei luoghi, a mio avviso, più belli del mondo: Ibiza e Formentera.

Voi starete pensando... Esagerato! Ad Ibiza ci vanno i fattoni e a Formentera i fricchettoni. Ecco, non è proprio così. Sono due isole magiche, da scoprire non solo in estate, ma dalla primavera all'autunno. Esiste un ecosistema naturalistico unico al mondo, si mangia benissimo, e potete vivere la campagna tanto quanto il mare. Potete divertirvi ad ogni età o fare meditazione tra gli ulivi secolari, ammirare dei tramonti indimenticabili, percorrere sentieri naturalistici unici e anche dedicarvi allo shopping.

Insomma, se potessi, comprerei una casa domani stesso là. Devo ammettere una cosa... Vado a Ibiza e Formentera ogni anno da quando avevo 17 anni, ora ne ho 36. Fate voi il conto; sono ormai un po' isolano nello spirito. Ho iniziato ad andare da giovane, per puro divertimento, lo ammetto. Ho ballato sui dancefloor delle meravigliose discoteche e ho assistito all'atterraggio di migliaia di aerei mentre ballavo scatenato al Circoloco. Qualcuno di voi potrebbe chiedermi cos'è? Amici miei, è la serata del lunedì al DC10, il club più bello di Ibiza. I migliori DJ del mondo possono considerarsi tali solo se suonano su quella consolle. Inoltre, mentre balli a 30 metri dalla tua testa, puoi vedere decine di aerei in fase di atterraggio all'aeroporto vicino, una scena incredibilmente suggestiva.

Solo a Ibiza?

Ma non c'è solo divertimento. Con il passare degli anni ho scoperto che queste due isole sono magnetiche, intrise di energia, e da scoprire giorno dopo giorno. Oggi vi facilito con alcune tappe essenziali in cui mettere la bandierina.

Es vedra
  • Es Vedra iniziamo subito con il tramonto più famoso del mondo. C'è così tanta energia in quel punto dell'isola che dopo avervi passato qualche ora, vi sentirete dei super sayan. Potete fare hiking, meditazione, andare in bicicletta o semplicemente portare una boccia di vino freddissimo e brindare alla vita.
  • Dalt Vila la città storica di Ibiza, una roccaforte perfettamente conservata, piena zeppa di ristoranti deliziosi, mercatini e musei. DA VISITARE!
  • E poi: Cala Comte, Es cavallet, Calá Bassa, sa trincia, cala saladeta, cala salada. Tutte spiagge da vedere in cui immergersi, alcune si trovano in riserve naturali; quindi, in appena 15 min a piedi vi troverete in paradiso.

Formentera è un'isola piccola e tranquilla, perfetta per chi vuole rilassarsi, magari dopo essersi scatenato in una delle notti della vicina Ibiza. Lunghe spiagge, cale dorate, mare limpido e campi di cereali rendono Formentera un vero paradiso terrestre, tanto che, come Minorca, è stata dichiarata Riserva Naturale e Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.

Le spiagge di Formentera sono assolutamente mozzafiato! Le più famose sono senza dubbio quelle di Illetes e Llevant, ma se cercate privacy e tranquillità, Cala Sahona e la spiaggia di Migjorn sono la scelta perfetta. La prima vi incanterà con il contrasto tra l'azzurro del mare e il rosso degli scogli, uno spettacolo naturale davvero unico; mentre la seconda, pur essendo una delle più grandi dell'isola, è un angolo meno frequentato essendo situata all'estremo sud.

Non potete perdervi l'isolotto di Espalmador, un vero paradiso con solo mare, natura e una varietà incredibile di specie animali da scoprire.

La spiaggia di Ses Illetes, semplicemente magica

Il cuore pulsante di Formentera è San Francesc Xavier de Formentera, dove la vita cittadina si concentra intorno alla graziosa piazzetta dominata dalla suggestiva Chiesa del XVIII secolo. Gli altri centri dell'isola, come San Ferran de ses Roques, El Pilar de la Mola, Es Pujols e La Savina, hanno il loro fascino unico. San Ferran è un vivace centro con bar e ristoranti, e potrete immergervi nella storia hippie visitando il celebre Fonda Pepe, ritrovo iconico degli anni '70. Da San Ferran, potrete raggiungere El Pilar de la Mola dove, di mercoledì e domenica, potrete fare un giro nel mercato hippie, e Es Pujols, un affascinante villaggio che si affaccia su una suggestiva cala naturale tra due isolotti.

In passato, l'economia di Formentera si basava sull'estrazione e conservazione del sale marino. Oggi, la Riserva delle Saline è diventata una meta turistica da non perdere, soprattutto durante i periodi di cristallizzazione del sale, quando le pozze si tingono di un incantevole rosa che si riflette sulle piume dei fenicotteri che si nutrono di microrganismi presenti nelle pozze stesse. La Riserva delle Saline offre anche spettacolari fondali marini, ma proprio per la loro fragilità, le immersioni sono consentite solo previa autorizzazione del Consiglio Insulare.

Formentera è davvero un gioiello nascosto, un luogo in cui la natura si esprime con tutta la sua bellezza e dove potrete vivere esperienze indimenticabili. Non vedo l'ora di condividere con voi altre meraviglie di questo paradiso terrestre!

Il Faro di La Mola è il più antico ed il più alto dell'isola. Sorge su una scogliera di 120 metri, e ammirare l'alba ed il tramonto da questo punto è uno spettacolo unico e magico. A Es Cap de Barbaria, il faro si erge da terra, e il suo fascio di luce arriva ad illuminare le rocce e le scogliere all'orizzonte.

E poi non potete non assaggiare la cucina isolana di Formentera, quindi eccovi tre ottimi ristoranti:

  • Juan y Andrea
  • Molino del dal
  • Sa Plajeta